Briciole dei tanti pensieri del “dopo Fornovo”. Di Viviana Malafarina

barile-vigne-di-mezzoTrovo ancora molto difficile raccapezzarmi nelle tante sfaccettature delle categorie applicate ai produttori di vino. Mi ritrovo in pieno nelle parole di Jonathan Nossiter sulla necessità di tutelare l’atto e il contenuto culturale e su come, in strana e apparentemente assurda maniera, ciò sia di fatto diventato in misura notevole, lavoro di “agricoltori” e di “artigiani”.

Mi affascinano molte delle lucide considerazioni di Corrado Dottori, e traggo linfa vitale dal confronto con i tanti produttori incontrati ieri su temi sia pratici che ideologici.

Sento però disagio e conflitto verso i pregiudizi, sia positivi che negativi: li considero limiti che alzano muri anziché abbatterli.

Oltre a escludere o includere senza guardare e toccare ciò che per presunzione si pensa di conoscere, si perde molta della forza necessaria ad una idea potente e importante: quella di travolgere e sovvertire gli aspetti più deleteri di un sistema uniformante e avvilente facendo rete a diversi livelli in maniera trasversale…tra settori, ruoli, mondi culturali diversi.

Più forte di tutto resta però la salvifica sensazione di come ogni volta che incontro belle persone e confrontiamo i nostri pensieri, mi innamoro sempre più di questo nostro mondo del vino che ha la forza di fare alimento di un atto culturale e artigianale portando l’arte e la vita a fondersi nel gesto primordiale e istintivo del mettere in bocca e del nutrirsi.

barile-vigneto-storicoLe foto sono di Viviana: Barile (il Basilisco) Vigne di mezzo e vigneto storico