
Gli anglosassoni la chiamano newsworthiness, esprimibile con“degno di attenzione” o “degno di nota” o “che merita di essere pubblicato” o “che merita di essere diffuso”. E noi italiani lo abbiamo tradotto con notiziabilità, dove con il suffisso “-bilità” s’intende una potenzialità espressa o in atto (pensiamo al coevo occupabilità che si spreca in abbondanza nelle politiche attive del lavoro): in questo caso si fa riferimento alla capacità di un accadimento di trasformarsi in notizia.
I criteri per i quali un avvenimento può o meno trasformarsi in notizia dipende vari fattori a valenza singola e complessiva, indipendenti o correlati gli uni agli altri: l’impianto ideologico, i target di riferimento (lettori, inserzionisti, proprietà), i competitor, la vicinanza o la lontananza fisica dal lettore (le notizie internazionali sono assai rare in un paese affetto da provincialismo endemico), la subordinazione gerarchica a livelli differenziati di potere politico, economico…., la selezione a monte delle informazioni, la loro permeabilità sociale, la ricettività e via di questo passo.
Negli ultimi due anni il tema del Covid-19, ad esempio, ha soppiantato qualsiasi altro tipo di notizia non solo perché avesse una rilevanza indubbia superiore a molte altre, ma perché doveva averla.
La sensazione personale e collettiva è che di fronte ad una notizia di scarso impatto mediatico è il fatto stesso a perdere di rilevanza semantica e cognitiva e, quindi, a ad assumere un peso molto diverso fino a scomparire.
Oggi, 11 febbraio 2022, mi sono fatto un giro sulle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani a proposito della “crisi Ucraina”. Bene, a parte due articoli laterali, anche in senso contenutistico, de “la Repubblica” e de “Il Messaggero”, la guerra alle porte di casa nostra non ha il rilevo che meriterebbe (tra l’evacuazione dell’ambasciata russa a Kiev e l’invito del presidente americano Biden ai suoi concittadini di lasciare immediatamente l’Ucraina). Sono certo che, nei prossimi giorni, avrà la considerazione che avrebbe già dovuto avere. In ogni caso ci obbliga a riflettere, e molto, sui processi comunicativi ai quali, volenti o nolenti, siamo assoggettati.
Il Sole24ore
Inflazione Usa mai così da 40 anni
Superbonus
Pnrr effetti sul lavoro
Corriere della sera
Virus, così l’Italia riapre
La Repubblica
I fondi del recovery dividono Nord e Sud
A lato con foto: Tra i caccia italiani ai confini delle crisi ucraina
Il Messaggero
Gas, più aiuti alle famiglie
(Foto) Io cecchina per l’Ucraina rinvia articolo a pag. 10
Il Secolo XIX
Basta mascherine all’aperto Vaccini no alla quarta dose
La Stampa
Fauci: così stiamo battendo il virus
Foto: Angelina Jolie “Le mie lacrime per le donne”
Il Giornale
Foibe Il genoicidio di serie B
Il Green pass ha i giorni contati
Foto di Montagnier: Da genio a guru dei complottismi. Montagnier, la morte è un mistero
Il Mattino
“Corsa dei prezzi, c’è chi specula”
Il Fatto quotidiano
Foto: Porta girevole Garofoli sal va se stesso e Lamorgese. Riforma dimezzata per il cocco di Draghi
Il Manifesto
Foto ministero istruzione: Zero in memoria
Libero
Nuove accuse a Report. La pista dei fondi neri