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Breve vademecum corsistico per allontanare, in poche mosse, chiunque dal vino. E alcune di queste mi capitarono.
- Imporre un alto costo al corso con relativa implementazione del budget attraverso l’acquisto obbligatorio di gadget e ammennicoli non desiderati;
- Accogliere i corsisti in sale sovraffollate, calde, a visibilità ridotta nelle ultime file/banchi, ancora meglio se intercalate da colonne che ostruiscano la visuale;
- Usare aule dotate di luci al neon modello sale di attesa delle stazioni ferroviarie anni ‘80;
- Usare aule dotate di rimbombo tipico della grotta segreta di Ulisse sapientemente ampliato da apparecchi fonici appositi;
- Proporre sedili scomodi dotati di manubri improbabili e banchi auto-rovescianti;
- Proporre classi numerosissime con rapporto docente/discente di almeno 1/92;
- Affrontare lezioni mnemoniche, frontali, ripetitive, nozionistiche e centrate sulla lettura dettagliata di dati statistici sulla produzione e sugli affluenti di destra del nebbiolo e su quelli di sinistra del sangiovese;
- Parlare con voce piatta, monotona, leggermente cantilenante (beghine style);
- Proiettare cartine geografiche a mappatura orizzontale possibilmente colorate in maniera vivida (pastello);
- Servire vini mediocri e possibilmente difettosi a scopo didattico;
- Sminuire alcune zone produttive: ad esempio dire che i vini che finiscono in “-ino” sono vini del “belino”;
- Far compilare schede di valutazione dei vini spiegate con i canoni con cui si affrontano le scommesse Sisal/Totip;
- Rispondere in modo arrogante e con ampia sufficienza a domande esposte con estrema semplicità/ingenuità;
- Far intendere, nemmeno sotto le righe, che il relatore sa e che il discente non sa e che non saprà mai come sa lui/lei;
- Arrivare a lezione mezzi ubriachi e con cattiva digestione (che verrà ampliata dalle dotazioni acustiche rimbombanti);
- Chiamare alla lavagna un ignaro corsista privo di attitudini oratorie pubbliche e schernirlo di fronte alla platea; congedarlo con una pacca sulla schiena a mano aperta;
- Allontanarsi in bagno con la moglie/marito/amante/fidanzato/a di un corsista durante la pausa;
- Affrettare la chiusura;
- Allontanare la chiusura raccontando aneddoti personali e familiari non richiesti, oppure dilungandosi in un contenzioso con un corsista vivamente toccato dai vini del “belino”;
- Andarsene senza salutare;
- Salutare svogliatamente;
- Salutare solo quelli belli/belle